giovedì 17 ottobre 2013



PiPi: Come si torna al tempo in cui i bambini erano davvero felici? Come si torna ai giorni in cui ogni cosa era facile e pulita come uno sfiorasi di di guance tenere e tonde? Come si torna ai momenti in cui era tutto perfettamente chiaro seppur arruffato e vaporoso e si perdeva in boschetti di ali?

Q: Si torna a quel tempo se si decide che il tempo non c'è, se si vive pensando che non sia mai passato né abbia bisogno di tornare perché è qui ed ora..

Pi: Si torna a quel tempo se ci si tira via tutti quei bastoni che abbiamo nel culo e ci si guarda negli occhi e si parla col cuore. Se smettiamo di darci un tono, perché parole ben allineate non sono concetti che arrivano all'interlocutore come valori aggiunti al suo esistere, ma piuttosto come la proposta di qualcosa in vendita che si dovrà sforzare di desiderare quando non ne aveva alcun bisogno; e che poi nella realtà dei fatti non potrà comprare perché non volevamo vendergliela davvero quella cosa che, appunto, non abbiamo. Si tornerebbe a quella volta se ci decidessimo di essere veri e ci togliessimo i vestiti, badando bene però di aver già levato l'armatura, prima di toccare qualcuno..

K: Si torna a quel tempo solo se si smette di avere paura, solo se i bambini si prendono per mano e smettono di essere diffidenti tra di loro. Ma non torneremo a quel tempo bambina mia..

Q: No, non lo faremo, perché è un tempo che nessuno vuole più per quanto ci si sforzi in sospiri per riaverlo. Quello che ci interessa davvero è continuare a lamentarci mentre ci avvitiamo e riavvitiamo nelle nostre negatività individuali: è più facile fare così, che condividere le poche briciole di cose buone che ci sono rimaste dentro da quella volta.

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