venerdì 8 marzo 2013

adoravo quella borsa.
quella borsa che ha il suo nome.
quella borsa di bellissima pelle lucente d'agnellino; la mano secca e allo stesso tempo morbida, la grana piccola, il fiore pronto ad interessanti giochi di luminosità e contrasti.
quella borsa così avvolgente eppur decisa e aggressiva, la adoravo.
ora è diventata così grande e scomoda, così difficile da appoggiare da qualsiasi parte, così pesante da trasportare, così inadeguata ad ogni situazione.
e quando finalmente la poso a terra, non faccio che inciampare nella tracolla, nei manici, nella borsa stessa, in quel nome..che adoravo..


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